RAMOGE nel contesto mediterraneo
Dal 1976, RAMOGE occupa nello scacchiere giuridico mediterraneo un posto molto particolare.
Seguendo di qualche mese la Convenzione per la protezione del mar Mediterraneo contro
l’inquinamento emendata nel 1995 e rinominata “Convenzione per la protezione dell’ambiente
marino e la regione costiera del Mediterraneo”, RAMOGE si è configurato fin dagli
inizi come applicazione subregionale della Convenzione di Barcellona.
Zona pilota di prevenzione e di lotta contro l’inquinamento dell’ambiente marino,
l’Accordo RAMOGE continua, malgrado l’esistenza di nuovi strumenti giuridici, a
essere una specificità mediterranea anche se il quadro giuridico internazionale
e europeo si è evoluto molto.
Evoluzione a livello internazionale
Dal 1976 sette protocolli tematici completano il dispositivo della Convenzione di
Barcellona (immersioni, prevenzione e situazioni critiche, tellurico, Aree Specialmente
Protette e diversità biologica, offshore, rifiuti pericolosi e gestione integrata
delle zone costiere (cfr
www.unepmap.org) ) che ha ampliato le sue competenze
per rispondere alle sfide dello sviluppo sostenibile includendo la pianificazione
e la gestione integrata della zona costiera.
Inoltre, sono state emanate le seguenti convenzioni internazionali:
- La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare chiamata “Convenzione di
Montego Bay” del 1982;
- L’Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mediterraneo, del Mar Nero, e dell’area
atlantica contigua entrato in vigore nel 2001;
- L’Accordo relativo alla creazione nel Mediterraneo di un santuario per i mammiferi
marini, Accordo PELAGOS, che coinvolge le stesse entità dell’Accordo RAMOGE.
Evoluzione a livello europeo
La legislazione europea, in particolare la Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente
marino (DQSAM) del 2008 obbliga gli Stati membri che si affacciano sulla stessa
regione marittima, a elaborare “in stretta collaborazione” dei piani che garantiscano
il “buono stato ecologico” dei rispettivi specchi di mare, in base a valutazioni
dettagliate sullo stato dell’ambiente marino, definendo le azioni da intraprendere
e gli obiettivi da raggiungere.
Oggi, questo quadro comunitario costituisce una priorità di azione delle politiche
marittime adottate da Francia e Italia. Tenuto conto della forza giuridica e dell’ampio
campo di intervento della legislazione europea che non si limita alla DQSAM ( Direttiva
Quadro sulle Acque del 2000, Direttiva Habitat del 1992), RAMOGE non può più posizionare
la sua azione indipendentemente dal contesto europeo.
La specificità RAMOGE
La specificità risiede sia nella natura dell’Accordo sia negli attori coinvolti.
Trattandosi di un accordo a tre Parti (Francia, Monaco, Italia) i principali attori
coinvolti nei lavori sono la regione Provenza Alpi-Costa Azzurra, il Principato
di Monaco e la Regione Liguria.Tale caratteristica regionale si rivela tanto
più importante quanto più la partecipazione degli attori locali è reale e efficace.
Per di più, l’efficacia è sancita dal pilastro operativo rappresentato da RAMOGEPOL.