Commemorazioni relative al centenario della nascita del Principe Ranieri III

Il 10 maggio 1976, il Principe Rainier III concretizza il suo progetto di cooperazione internazionale per la salvaguardia del Mediterraneo: viene firmato l’Accordo RAMOGE.

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Il pomeriggio del 10 maggio 1976, nella Sala del Trono del Palazzo Principesco, alla presenza delle LL.AA.SS. del Principe Rainier III e della Principessa di Monaco, il sig. Michel Poniatowski, Ministro di Stato, Ministro degli Interni per la Francia, il sig. Mario Pedini, Ministro della Ricerca Scientifica per l’Italia, S.E. il sig. André Saint-Mleux, Ministro di Stato per il Principato di Monaco, hanno firmato l’Accordo RA.MO.GE. Mario Pedini, Ministro della Ricerca Scientifica per l’Italia, S.E. André Saint-Mleux, Ministro di Stato per il Principato di Monaco, hanno firmato l’Accordo RA.MO.GE. per la protezione delle acque del litorale mediterraneo, dalla penisola di Hyères a Genova. Questo atto solenne è stato il culmine dell’iniziativa del Principe Rainier III e di cinque anni di cooperazione tra i tre Paesi.

All’inizio degli anni Settanta, le questioni ambientali non suscitavano particolare interesse ed erano ancora lontane dall’essere una preoccupazione importante. Tuttavia, alcune figure di spicco, come Bompard e Cousteau , lanciarono l’allarme: “il Mediterraneo sta morendo, sta per essere soffocato e diventare una delle più grandi pattumiere del mondo”.

Sebbene la questione della salvaguardia del Mediterraneo non sia al centro delle preoccupazioni dei leader mondiali, non è certo una novità assoluta. Già nel 1919, il Principe Alberto I, bisnonno del Principe Rainier III, creò la Commissione Internazionale per l’Esplorazione Scientifica del Mediterraneo (C.I.E.S.M.). Il Principe Rainier III presiede questa Commissione dal 1959 e, in occasione della 22a Assemblea, ha dichiarato: “L’area Saint Raphael-Monaco-Genova può diventare una zona pilota nella lotta contro l’inquinamento”. Voleva creare una zona pilota per la protezione dell’ambiente marino al fine di coordinare azioni congiunte per limitare l’inquinamento marino tra Italia, Monaco e Francia, perché sapeva che le soluzioni per rimediare all’inquinamento nel Mediterraneo erano internazionali.

Il progetto è stato battezzato “RA.MO.GE.”, in riferimento alle prime sillabe delle tre città che delimitano geograficamente la sua area di competenza: Saint-Raphaël a ovest, Monaco e Genova a est.

Questa grande idea prese gradualmente forma. Inizialmente, il Principe Rainier III mise a disposizione del Centro Scientifico di Monaco un’imbarcazione laboratorio operativa, denominata “RAMOGE”, per effettuare regolarmente campionamenti e analisi batteriologiche delle acque, in un periodo in cui la Costa Azzurra stava costruendo i suoi primi impianti di trattamento delle acque e collettori fognari.

Una volta firmato l’accordo RA.MO.GE. verrà istituita una commissione di studio internazionale. Questa formulerà proposte d’azione che saranno trasmesse agli Stati. L’accordo RA.MO.GE. è uno strumento di cooperazione scientifica, tecnica, giuridica e amministrativa per l’attuazione di azioni volte a promuovere la gestione integrata delle coste e quindi a preservare l’ambiente marino.

La Commissione RA.MO.GE. è il primo atto operativo che mette in pratica le buone intenzioni proclamate dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo nell’ormai famosa Convenzione di Barcellona del febbraio 1976.

Nel corso del tempo, l’Accordo si è ampliato. Nel 1981, la sua area di competenza è stata estesa da Marsiglia a La Spezia, per includere le regioni Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Liguria. In seguito al disastro della petroliera Haven nel 1991, nel 1993 la RAMOGE ha adottato un piano di emergenza per la lotta all’inquinamento accidentale, il piano RAMOGEPOL. Il suo obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione in caso di grave inquinamento e di condividere le navi e gli aerei disponibili nei tre Stati.

Oggi sempre più leader sono consapevoli delle sfide poste dal trattamento delle acque reflue, dall’inquinamento causato dalle navi, dagli scarichi in mare e dal deterioramento della biodiversità marina, soprattutto in un bacino marino chiuso. Nel Mediterraneo, le correnti circolari che attraversano Gibilterra, il Nord Africa, l’Italia, la Francia e la Spagna fanno sì che prima o poi ognuno finisca per inquinare il proprio vicino. In queste condizioni, l’unico modo per proporre un’azione efficace è quello di stipulare accordi tra gli Stati interessati.

RAMOGE è un accordo riconosciuto che viene regolarmente citato e chiamato a condividere la sua esperienza con altri Stati del Mediterraneo che desiderano sviluppare una cooperazione subregionale simile. Rimane un modello di collaborazione transfrontaliera, che si occupa non solo di questioni relative alla biodiversità e al buono stato ecologico dell’ambiente, ma anche della lotta all’inquinamento marino da idrocarburi.

Quasi mezzo secolo fa, il Principe Rainier III disse della creazione di RAMOGE:
“Abbiamo ritenuto che non dovessimo più accontentarci di belle parole o di saggi propositi, che il tempo dei desideri fosse finito. Dobbiamo convincerci che la lotta contro l’inquinamento nel Mediterraneo è di eccezionale importanza, serietà e urgenza. Il nostro mare non si salverà da un avvelenamento generale e irrimediabile con le intenzioni, ma con le azioni e la legislazione”.

Le sue parole risuonano ancora oggi e il suo messaggio è ancora più attuale.

 

1Alain Bompard (1924-2005) è stato un medico, biologo e ambientalista francese che ha difeso il Mediterraneo da ogni forma di inquinamento. Grazie alle sue incessanti grida d’allarme, l’uomo che inizialmente voleva proteggere l’uomo dal mare è diventato un difensore incondizionato degli oceani.  Jacques-Yves Cousteau (1910-1997), ufficiale di marina francese ed esploratore oceanografico.