Esercitazione RAMOGEPOL al largo di Viareggio 28-30 maggio 2024: Francia, Italia e Monaco collaborano nella lotta contro l’inquinamento marino

Ogni anno si svolge un’esercitazione di lotta contro l’inquinamento RAMOGEPOL, mobilitando i mezzi dei tre Paesi. Quest’anno l’esercitazione è stata organizzata dal MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) in collaborazione con la Guardia Costiera e si è svolta al largo di Viareggio, in Italia.

L’obiettivo è testare con il massimo realismo l’organizzazione, il coordinamento e la rapidità di risposta all’inquinamento. Per questo sono stati coinvolti numerosi attori nazionali ed internazionali ed impiegate le tecnologie ed i mezzi di risposta più avanzati: satelliti, droni, navi, aerei ed elicotteri specializzati nelle attività anti-inquinamento, per un totale di ventidue mezzi.

L’esercitazione è iniziata il 28 maggio con un’allerta riguardante una chiazza di inquinamento individuata dai satelliti e uno scambio di messaggi, portando all’attivazione del piano internazionale RAMOGEPOL. Il 29 maggio sono state avviate le vere e proprie operazioni di decontaminazione: un’operazione di lotta in mare e un’operazione di lotta a terra, simulando un incaglio della chiazza di inquinamento.

È stato simulato un doppio scenario di inquinamento marino, uno causato da idrocarburi e l’altro da una sostanza potenzialmente pericolosa, identificata mediante campionamenti come paraffina. Le chiazze di inquinamento sono state simulate usando sostanze naturali (lolla di riso e popcorn).

Per la risposta in mare, sono stati mobilitati i mezzi aerei e navali nazionali ed internazionali, oltre all’impiego di droni. Per l’Italia, hanno partecipato il MASE con il mezzo della Castalia S.C.p.A., la Guardia Costiera, la Marina Militare, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e ARPA Toscana. Erano inoltre presenti i mezzi di Francia e Principato di Monaco, nonché una nave dell’EMSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima).

Inoltre, la Prefettura di Lucca, con il sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Lucca e del Comune di Pietrasanta, ha applicato le risposte necessarie per affrontare una simulazione di inquinamento da idrocarburi sulla spiaggia di Pietrasanta, impiegando circa 30 volontari formati dal Dipartimento di Protezione Civile e supportati dall’ISPRA per le operazioni SCAT (Shoreline Clean-up Assessment Techniques) e per le successive operazioni di pulizia.

ARPA Toscana e ISPRA hanno fornito supporto tecnico-scientifico sia per le operazioni a terra che per quelle in mare.

Erano presenti anche rappresentanti dell’IOPC Funds, fondo internazionale di compensazione delle spese sostenute per le attività di decontaminazione da idrocarburi. Inoltre, la presenza di osservatori internazionali (il segretariato dell’Accordo Pelagos e rappresentanti di Croazia, Slovenia e Montenegro) ha permesso uno scambio di conoscenze in materia di lotta contro l’inquinamento.

Un debriefing il 30 maggio ha infine permesso di mettere in luce le operazioni riuscite ma anche i punti di miglioramento, al fine di rafforzare la cooperazione internazionale e l’efficacia in caso di grave inquinamento marino.

Créditi : Ufficio comunicazione comandante generale Guardia Costiera